Storia

Breve storia del Centro Arangio-Ruiz

a cura di Sergio Castagnetti

 

Il decreto del Presidente della Repubblica del 20 agosto 1959 (Gazzetta ufficiale dell’8 ottobre 1959) istituiva presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli la Scuola di perfezionamento in diritto romano[1]. La promozione della scuola era stata instancabilmente perseguita da Mario Lauria[2] insieme agli altri titolari napoletani di materie romanistiche, Francesco De Martino ed Antonio Guarino.

I corsi avrebbero dovuto avere inizio dall’anno accademico 1959-60. In realtà, per motivi vari, l’attività didattica fu avviata più tardi. I corsi si tennero dal 1963-64. La prolusione ufficiale fu pronunciata il 4 maggio 1963 da A. Guarino[3]

Su proposta di F. De Martino[4] la struttura venne poi denominata «Centro di studi romanistici Vincenzo Arangio-Ruiz», a ricordo del Maestro napoletano da poco scomparso; e le fu assegnato il più ambizioso compito di «mettere a disposizione dei giovani, i quali intendono dedicarsi specificamente alle discipline romanistiche, i mezzi necessari» e, «anche più di questo», di «preparare al rigore della cultura giuridica quei giovani che intendono dedicarsi ad altre discipline o all’attività pratica»[5], ciò che fu ufficializzato con decreto del Presidente della Repubblica del 12 marzo 1965[6].

Pochi, in verità, i diplomi di specializzazione conferiti[7]. Ma non è stata questa la causa della chiusura della Scuola e del riassetto quindi del Centro. Il perfezionamento non era più previsto come attività formativa, affidata ad autonome organizzazioni, dalla riforma contenuta nel decreto legislativo n. 382 del 1980[8].

 

Il Centro è rimasto, perciò, come struttura di ricerca interdipartimentale[9], di fatto paradipartimentale ma interuniversitaria, perché aperta all’adesione, che subito ottenne, di studiosi anche di altre Facoltà ed Università[10], con il fine di: «promuovere, in cooperazione con ogni altro Centro di ricerca ed istruzione superiore italiano od estero, la ricerca storica relativa al diritto nel mondo romano ed «offrire il contributo dell’esperienza giuridica romana alle esigenze informative e formative delle realtà giuridiche contemporanee, ivi comprese quelle parzialmente o totalmente indipendenti dalla tradizione romanistica».

Delle attività promosse ed attuate dal Centro, negli anni, si può dire qui solo per indicem.

Vi hanno svolto ricerche o tenuto corsi, seminari, conferenze, relazioni, interventi, sino a tutto l’anno accademico 1993-94: B. Albanese, F. Amarelli, L. Amirante, H. Ankum, G.G. Archi, G. Barbieri, E. Betti, B. Biondi, A. Biscardi, F.P. Bonifacio, R. Bonini, L. Bove, L. Breglia, M. Bretone, J. Caimi, G. Camodeca, C.A. Cannata, M. Caravale, F.P. Casavola, F. Cassola, C. Castello, P. Cavuoto, G. Crifò, G. De Cristofaro, S. D’Elia, A. Dell’Agli, A. Dell’Oro, F. De Marini Avonzo, L. Di Lella, F.M. D’Ippolito, S. di Salvo, A. Elefante, G. Franciosi, F. Fratto, G. Galeno, F. Gallo, G. Gandolfi, J. Gaudemet, M. Gigante, V. Giuffrè, F. Grelle, A. Guarino, F. Guizzi, L. Labruna, E. Lepore, G. Lombardi, P. Maddalena, G.L. Maffei, A. Masi, G. Melillo, A. Metro, D. Nardi, V. Nardi, C. Nicolet, V. Piano Mortari, G. Provera, G. Pugliese, L. Raggi, A. Ruggiero, B. Santalucia, V. Scarano Ussani, A. Schiavone, T. Spagnuolo Vigorita, F. Sturm, M. Talamanca, S. Tondo, L. Vacca, C. Venturini, E. Volterra, U. Zilletti.

L’iniziativa più nota è quella del «Premio internazionale Vincenzo Arangio-Ruiz».

Nel 1964, il Centro indisse un concorso per il conferimento di un (primo) Premio per una dissertazione di diploma, di laurea o di dottorato intorno ad un argomento di diritto romano discussa negli anni solari 1962, 1963, 1964[11]. Il premio fu assegnato a Gérard Boulvert per la tesi di dottorato Les esclaves et les affranchis impériaux sous le Haut-Empire romain (Aix-en-Provence)[12]. La consegna avvenne, a Napoli, il 19 dicembre 1965.

Per l’occasione il Centro organizzò un Simposio romanistico internazionale su «Gaio nel suo tempo» (Napoli, 16-19 dicembre 1965)[13].

L’iniziativa riscosse enorme successo. Si bandì quindi un II Premio internazionale Vincenzo Arangio-Ruiz, per un’«opera prima» di carattere monografico nelle discipline romanistiche pubblicata nel triennio 1965-67, come auspicato per l’appunto dalla Commissione giudicatrice del primo premio e da istituzioni e studiosi italiani e stranieri. Il concorso si svolse il 4 e 5 maggio1968[14]. Vincitore Karl-Heinz Schindler[15]; ma la Commissione decise di attribuire un secondo premio ex aequo a Bernard Vonglis[16] ed a Marianne Meinhart[17].

Il III Premio (per opere del triennio 1968-69) fu bandito nel 1969. Vincitore Franz Horak[18]; medaglie d’argento Michel Humbert e Rolf Knütel[19], medaglia di bronzo André Cerati[20]. Il premio fu consegnato, in Camerino, il 18 maggio 1970[21].

Il IV Premio, bandito nel 1971 (biennio 1970-71), fu dato, in Salisburgo, il 13 giugno1972[22]: vincitore Romuald Szramkiewicz[23]; medaglia d’argento Piero Angelini[24]; premio speciale a György Diósdi[25]. Il V Premio, bandito nel 1973 (biennio 1972-73) fu attribuito[26], ancora una volta in Camerino, il 29 novembre 1974[27], a Massimo Brutti[28], mentre la medaglia d’argento fu assegnata a Settimio di Salvo[29].

 

Sin dal 5 novembre 1963, fu deliberato di dare luogo ad un «fondo iniziale di biblioteca altamente specializzata»[30]; questo fondo è stato poi ulteriormente incrementato. Di recente ne è stata finalmente fatta una completa catalogazione informatica (da parte di G. Rubinacci) con inventario e inserimento in rete delle schede del catalogo (nel sistema opac.unina). L’importanza dell’operazione è evidente specialmente se si considera che alcuni dei volumi del Centro (compresi alcuni recenti acquisti) non sono posseduti da altre biblioteche di Napoli.

 

I consigli direttivi avvicendatisi nel tempo sono stati così costituiti:

– dal 25 gennaio 1963: M. Lauria, F. De Martino, A. Guarino, F.P. Bonifacio. Dal l  aprile 1963, fu ammesso, come Segretario, L. Labruna[31]. Dal 14 ottobre 1963, a seguito dell’assunzione dell’ufficio di giudice costituzionale, Bonifacio non fece più parte del Consiglio[32];

– dal 4 maggio 1968[33]: F. De Martino, A. Guarino, F.P. Casavola;

– dal 29 ottobre 1970[34]furono ammessi al Consiglio tutti i professori ufficiali della Scuola. Dal 3 ottobre 1980[35]alla Dr. G. Galeno furono affidate le funzioni di Segretario della Scuola e del Consiglio;

– dal 23 maggio1984[36]: «membri onorari»[37]F. De Martino e M. Lauria; «membri effettivi» L. Amirante, L. Bove, F.P. Casavola[38], L. Di Lella, F.M. D’Ippolito, S. di Salvo, G. Franciosi, V. Giuffrè, A. Guarino, F. Guizzi[39], L. Labruna, G. Melillo, T. Spagnuolo Vigorita, in quanto tutti e soli titolari di insegnamenti romanistici presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Napoli (poi «Federico II»), nonché A. Ormanni, quale titolare di insegnamento romanistico presso la Facoltà di Scienze politiche della stessa Università. Dal 20 novembre 1984[40]sono stati cooptati, come «membri elettivi»[41], B. D’Agostino[42], S. D’Elia[43], E. Flores[44] , M. Gigante[45]. Sono divenuti, poi, membri di diritto L. De Giovanni e F. Salerno. Dal 1989-90, A. Guarino è divenuto membro onorario[46]. Dal 28 maggio 1990 è stato cooptato come membro elettivo G. Camodeca[47].

 

Nel 1995 il Consiglio direttivo risultava così composto:

  1. membri onorari (3): F. De Martino, A. Guarino, F.P. Casavola[48];
  2. membri di diritto (10): F. Amarelli, L. Bove, L. De Giovanni, L. Di Lella, S. di Salvo, V. Giuffrè, L. Labruna, G. Melillo, F. Salerno, T. Spagnuolo Vigorita;
  3. membri elettivi (7): G. Camodeca, B. D’Agostino, S. D’Elia, F.M. D’Ippolito, E. Flores, G. Franciosi, M. Gigante.
  4. La Direzione è stata assunta (per elezioni e conferme sempre elettive): dal 25 gennaio 1963 al 23 maggio 1984, nonché dal 23 maggio 1984 al 31 ottobre 1989 (per limiti d’età), da A. Guarino; dal l  novembre 1989 al 19 aprile 1993[49]da L. Amirante; ad interim, quale Decano, dal 20 aprile 1994, da L. Labruna; per il triennio 1994-95/1996-97 da V. Giuffrè[50].

 

Per il triennio accademico 1998/2001 è stato Direttore del Centro T. Spagnuolo Vigorita[51]che fu confermato per il triennio successivo. Dal 3 marzo 2004 il Centro fu diretto da E. Lo Cascio[52]che rimase in carica fino al 2008 (a seguito della nuova norma statutaria che consentiva l’elezione a quella carica di professori di materie non romanistiche, rendendo il Centro, anche da questo punto di vista, realmente interdipartimentale). G. Camodeca[53] fu eletto Direttore per il triennio 2008/2011[54] e poi in proroga fino al febbraio 2014. Da marzo 2014 la Direzione del Centro è stata affidata a C. Masi Doria.

 

Tratto da V. Giuffrè, Who’s who. Il «Centro Arangio-Ruiz», in Opuscula 6 (1995).

[1]«Scuola di addestramento e di perfezionamento per chi intenda specializzarsi» dopo aver conseguito la laurea (in Giurisprudenza, Scienze politiche o Lettere), aveva «l’intento di promuovere ricerche scientifiche sul diritto del mondo romano, di organizzare conferenze, discussioni, esercitazioni, pubblicazioni, viaggi, di raccogliere la bibliografia relativa, di coordinare gli insegnamenti impartiti nella Facoltà di Giurisprudenza delle discipline speciali, riflettenti gli studi romanistici» Sulla organizzazione e sulle discipline prese in considerazione v. L. Bove, in Labeo 5 (1959) 417 s. Il 30 ottobre 1963 (verbale n. 4) il Consiglio direttivo stabilì di ammettere alla Scuola anche i laureandi, come uditori. La sede: dapprima, presso locali della Facoltà, ed in particolare presso gli «Istituti giuridici» della stessa, al terzo e quarto piano  dell’edificio centrale, in Corso Umberto I; poi, dal 1965, in un locale appositamente attrezzato del pian terreno del Cortile delle statue (o del Salvatore) con ingressi da via Mezzocannone 8 oppure da via Paladino 39, dove ancora attualmente si trova.

[2]Nei tredici verbali a partire dal 25 gennaio 1963 Lauria risulta assente giustificato. Dal quattordicesimo verbale (del 2 maggio 1967) non compare più. Forse la mancanza di interesse dipese anche da qualche incrinatura nei rapporti di colleganza: cfr. A. Guarino, in Labeo 41 (1995) 138 s. Solo negli ultimi tempi il Professore Mario Lauria ricompariva tra i Membri onorari: v. infra.

[3]Pubblicata come opuscolo a cura della Scuola col titolo Il metodo della giurisprudenza (Jovene ed. Napoli 1963, p.18), la si legge ora (parzialmente) in A. Guarino, Pagine di diritto romano1 (1993) 123 ss.

[4]Seduta del Consiglio direttivo del 15 maggio 1964: verbale n. 8.

[5]Così F. De Martino,  in Labeo 12 (1966) 151 s.

[6]G.U. del 22 aprile 1965 n. 106.

[7]Il primo fu conseguito dal Dr. Leoncio Severino Lara Saenz, dell’Università di Città del Messico, che discusse una dissertazione su l’adrogatio impuberis: cfr. Labeo 13 (1967) 304. Altri diplomati sono divenuti alti esponenti della burocrazia, ovvero ancora si sono dedicati alla magistratura, e così via.

[8]Cfr. il verbale del Consiglio direttivo n.40 del 18 marzo1983.

[9] Decreto rettorale 31 dicembre 1983 n. 1912: lo si legge in appendice. La «ricostituzione» del Centro, nella nuova conformazione, avvenne il 23 maggio 1984. Da tale data i verbali assumono nuova numerazione

[10] Membri del Centro sono stati e sono professori ordinari ed associati dell’Università «Federico II» di Napoli (da Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, Scienze Politiche) dell’Istituto Universitario Orientale, della Seconda Università di Napoli. Il Consiglio direttivo è formato dal plenum dei membri.

[11] Per il bando v. Labeo 10 (1964) 490 s.

[12] Il lavoro, che ottenne anche altri riconoscimenti, rielaborato, è stato poi pubblicato nella «Biblioteca di Labeo», come IV volume, col titolo Esclaves et affranchis impériaux sous le Haut-Empire romain. Rôle politique et administratif (Jovene ed., Napoli 1970).

[13]Per la cronaca della manifestazione: L. Di Lella, in Labeo 12 (1966) 147 ss.

[14]La relazione è pubblicata in Labeo 14 (1968) 341 ss.

[15]Per la monografia Justinians Haltung zur Klassik (Köln, Graz 1966).

[16]Per la monografia La lettre et l’esprit de la loi dans la jurisprudence classique et la rhétorique (Paris 1968).

[17]Per la monografia Die Senatusconsulta Tertullianum und Orfitianum in ihrer Bedeutung für das klassische römische Erbrecht (Graz 1967).

[18] Per la monografia «Rationes decidendi». Entscheidungsbegründungen bei den älteren römischen Juristen bis Labeo  (Aalen 1969).

[19]Rispettivamente per le monografie Le remariage à Rome (diss. Paris 1969; Milano 1972) e Contrarius consensus (Köln 1968).

[20]Per la monografia Caractère annonaire et assiette de l’impôt foncier au Bas-Empire (1968; Paris 1975).

[21]Cfr. Labeo 16 (1970) 261 s. ivi, 262 ss., la relazione.

 

[22]La relazione è pubblicata in Labeo 18 (1972) 246 ss.

[23]Per la monografia Les gouverneurs de province à l’époque augustéenne (1971; Paris 1975-1976).

[24]Perla monografia Il procurator (Milano 1971).

[25]Per la monografia Ownership in Ancient and Pre-classical Roman Law (Budapest 1970).

[26] La Commissione giudicatrice era stata sempre composta dal Professore Antonio Guarino, Direttore del Centro, e dai Professori Jean Gaudemet (Parigi),Giuseppe Grosso (Torino), Max Kaser (Salisburgo), Edoardo Volterra (Roma); segretario Luigi Labruna. Per la quinta edizione del premio, lo scomparso Professore Grosso fu sostituito dal Professore Gian Gualberto Archi (cfr. Labeo 20, 1974, 152).

[27]La relazione è pubblicata in Labeo 21 (1975) 121 ss.

[28]Per la monografia La problematica del dolo processuale nell’esperienza romana (Milano 1973).

[29]Per la monografia Il legato modale in diritto romano (Napoli 1973).

[30]La specializzazione doveva tendere verso la papirologia ed epigrafia. Nella riunione in data 16 marzo 1990 (verbale n. 8) il Consiglio ha deciso, poi l’acquisto di fonti e testi per svolgere ricerche sul Tardo-antico e, nel suo ambito, sul fenomeno del Cristianesimo.

[31] Verbale n. 2

[32] Verbale n. 3.

[33] Verbale n. 15.

[34] Verbale n. 19.

[35]Verbale n. 34.

[36]Verbale n. 1 della rinnovata struttura.

[37]Id est: giusromanisti collocati in quiescenza, che avessero insegnato nell’Università di Napoli.

[38]Poi, fuori ruolo, quale giudice della Corte costituzionale.

[39]Poi fuori ruolo, perché membro del Consiglio superiore della Magistratura.

 

[40]Verbale n. 4.

[41]Id est: esterni, rispetto agli insegnamenti romanistici dell’Università «Federico II» di Napoli, cui spetta l’inclusione «di diritto»; ma, una volta «cooptati», i membri elettivi hanno pari dignità di quelli di diritto.

[42]Dell’allora Istituto Orientale di Napoli.

[43]Della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università «Federico II» di Napoli.

[44]Dell’allora Istituto Orientale di Napoli, successivamente della «Federico II» (Facoltà di Lettere).

[45]Anch’egli della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università «Federico II» di Napoli.

[46]Cfr. il verbale n. 8 del 16 marzo 1990.

[47]Verbale n. 10.

[48]A far data dalla cessazione dall’ufficio di giudice e Presidente dellaCorte costituzionale, ossia dal 27 febbraio 1995.

[49]Da tale data, come risulta dal verbale n. 17, Amirante dichiarò di «non ritenere possibile che egli, o come direttore in regime di proroga o come decano quale professore più anziano, continui a gestire anche amministrativamente il Centro, e indica nel professore più anziano dopo di lui, tra i membri di diritto, Luigi Labruna, colui che reggerà ad interim il Centro stesso».

[50]Elezioni in data 27 giugno 1994. Nomina con decreto del Rettore del 26 luglio 1994 n. 8765.

[51]Verbale del 22 dicembre 1998, D. R. n. 217 del 4 febbraio 1999.

[52]Ordinario di Storia romana della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Napoli «Federico II» e, più tardi, della «Sapienza» di Roma.

[53] Ordinario di Storia romana all’Università di Napoli «l’Orientale».

[54]Verbale del 19 dicembre 2008.